Elena Mirò: elegante savoir-faire e vestibilità a regola d’arte.
Proprio la natura diventa fil rouge della poetica installazione che, come in un giardino d’artista, accoglie capi dal fascino inclusivo; un concept che in Elena Mirò unisce e alterna linee essenziali e dettagli studiati per sorprendere.
Atelier di Elena Mirò, un luogo caro al savoir-faire italiano e alle competenze del brand, alla premiumness e all’inclusività che portano a creare abiti dalla vestibilità perfetta.
Simbolo di collezioni che, ogni stagione, rispondono in maniera inclusiva alle esigenze della donna contemporanea. Oltre trent’anni di esperienza, dedizione e intuito nella creazione dei capi: dal cartamodello iniziale al tessuto che, impeccabile, gli darà vita.
Ed è proprio su questi capi che gli studenti dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como hanno dipinto a mano evocando le stampe ispirate a foglie di palma e dune. Gli stessi studenti, coinvolti durante la sfilata, hanno illustrato in tempo reale alcuni abiti disposti come statue nella riproduzione di questo atelier effetto giardino.
L’equilibrio d’autore non esige eccessi. Torna infatti la partnership creativa tra Roberto Baracco, Direttore Creativo di Elena Mirò, e Vanessa Incontrada, dal 2016 volto e stilista del brand.
Desertico e coloniale, il pittorico motivo tapestry più volte ripreso in collezione ha ispirato anche gli studenti dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como portandoli a riprodurne i dettagli (come grandi foglie di palma) con pennellate sparse su capi. Naturale anche la palette, che da toni gesso, avorio e sabbia tocca i più desertici del verde e del rosa, per arrivare a marrone ebano o terra bruciata.
Tra gli abiti – stampati o in tinta unita – linee lunghe e fluide si alternano a caftani leggeri e colorati, in eterea garza fil coupé. Una spontaneità che conquista anche il capospalla, come trench smanicati e modelli caratterizzati da cinture effetto corda, con bottoni a corno. Nella maglieria, via libera alla leggerezza: tra polo in viscosa o modelli traforati, alleggeriti da decori di frange. Una linea fra tutte? La manica kimono, voluta non come richiamo all’Oriente, ma icona di uno stile essenziale portato fra abiti, bluse e maglieria.
Un minimalismo a contrasto con il mood metropolitano di pantaloni cargo, gilet worker e gonne decorate da tasche.
Vanessa Incontrada, volto e stilista del brand dal 2016, prosegue: “Attraverso la partnership creativa con Roberto Baracco, Direttore Creativo del brand, abbiamo dato vita a una collezione inclusiva e femminile che abbina forme essenziali e linee pulite per ottenere un look sofisticato. L’ispirazione per questa collezione proviene dalla natura, dai colori del deserto e delle palme, arricchiti da disegni pittorici dipinti a mano”.